Quella notte pareva una notte come tante: dormiva nel suo lettino sognando chissà quale mondo di favole, con la morbida camicia da notte rosa e i capelli rossicci lasciati sciolti nel cuscino.
D'improvviso un rumore. Un forte rumore, sembrava uno spaccarsi di vetri... Poi un grido... Era sua madre...
L'impulso era quello di correre verso di loro, entrare nella camera dei suoi genitori, per scoprire che aveva solamente sognato, aveva fatto solo un bruttissimo sogno... E seguì questo impulso, senza pensare, senza sapere a cosa andava incontro.
La porta della camera era aperta. Il dolce visino di Rachel apparve e vide un uomo vestito di nero, piantare un pugnale nel petto di suo padre e poi fuggire, smaterializzandosi davanti ai loro occhi, suoi e di sua madre.
Sua madre piangeva e i singhiozzi sembravano non finire più. Rachel prese coraggio e avanzò... Tutta tremante, stringendosi nella camicia da notte fece la sua entrata nella camera da letto dei suoi. Un sussulto nel vedere la scena davanti a lei. Sua madre teneva suo padre fra le braccia, grondante di sangue...
"Rachel che cosa ci fai qui? Torna a letto..." Le disse sua madre in singhiozzi, senza muoversi dalla sua posizione. Rachel la fissava, il volto era senza espressione, senza emozione... In quel momento era vuota, non provava nulla.
"Lui... Lui è..." non riuscì a dire nulla di più. La madre la guardò con il viso colmo di lacrime.
"Andrà tutto bene vedrai... Noi, ce la caveremo e avremo giustizia..." le disse per lasciarsi sfuggire un altro singhiozzo. "Vieni qui..." concluse, tendendo la mano alla sua bambina, come per farla avvicinare, ma Rachel fece qualche passo indietro, senza dire più una parola.
"Rachel... Rachel!" le gridò dietro la madre non appena la piccola fuggì dalla stanza di corsa, per tornare nella sua camera, chiudendosi la porta alle spalle. Non capiva... Ma perchè? Perchè proprio al suo papà? Era una persona gentile... Non era giusto, no, non lo era affatto!
Mosse alcuni passi dentro la camera, si pose davanti allo specchio, le prime lacrime iniziarono a scendere dai suoi occhi così chiari e limpidi... Ma un sentimento di rabbia la pervase, uno dei peggiori.
Sapeva benissimo chi era stato... La famiglia del padre e mai poteva perdonarli, mai! Le avevano portato via il suo papà, senza pensare a lei, senza pensare che non sarebbe stata più la stessa, senza pensare che le avevano appena rubato l'infanzia, l'innocenza, un porto sicuro nel quale rifugiarsi quando iniziano a crescere i primi problemi...
Un grido profondo, come una valvola di sfogo, le usci dalla piccola bocca rossa, ma qualcosa era accaduto... per qualche istante la sua immagine nello specchio era cambiata: gli occhi erano diventati rossi, i capelli neri e l'espressione era malefica.
Per pochi istanti era stata un'altra persona... Un brivido di paura le scese lungo la schiena... Era stato più di un istante e non era stato un sogno...
Quella notte, causa un dolore represso, aveva scoperto di avere una capacità che non tutti potevano avere... Era un Metamorfomagus.
Non disse nulla a sua madre, forse un po’ temeva quella sua capacità, ma come ogni cosa sconosciuta la affascinava… Sapeva una cosa: nulla sarebbe stato più come prima…
[Modificato da Rachel_McKay 23/09/2008 15:50]