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Morso letale

Ultimo Aggiornamento: 03/02/2009 23:35
03/02/2009 23:29

Vampirizzazione di Mark
Phoenix [corridoio] Ultima visita nella parte di terapia intensiva, ultima scocciatura prima di tornare finalmente in ufficio...i neri capelli sono chiusi in una coda alta da un nastro del medesimo colore, gli abiti sormontati dal bianco camicie sono verde scuro ricamati da fili argentati...lo sguardo appare pacato anche se in realtà è molto alterato dal fatto che Jean si ostinava a controllare la sua vita...da come si vestiva a come si muoveva a cosa voleva fare...che quella donna sia dannata, lui gli dava anche retta!"Costantine, vado a prendere le cartelle dei pazienti in ambulatorio...non combinare disastri mentre non ci sono"verba la donna che gli camminava poco dietro"Vai..almeno per un pò non dovrò sentirmi sotto processo.."verba con tono quasi acido, la rossa ride scuotendo il capo"Lo so che ti piaccio...anche per questo"detto questo si allontana a passo veloce..

Erik [Corridoio] Uno scricchiolio della porta, ed ecco che essa si apre, e ad uscirne è il giovane Erik, fresco come una rosa, con il sangue richiamato al volto, concentrato leggermente di piu' sulle gote, come anche sulle mani. I lunghi capelli cadono sulle spalle, dietro Il direttore e sua moglie.. Silente. Solo il rumore dei passi che rintocca sul corridoio si ode,mentre il camice interamente bianco si smuove leggermente. Il volto assorto, austero..forse quasi smarrito, fissando quegli occhi cupi e quasi persi nel vuoto. Unica cosa che risalta in volto sono le labbra, rosse piu' che mai, mettendo in evidenza quei denti bianchissimi e aguzzi dietro di esse..>Phoen..ahm<è in un'ospedale, meglio in forma piu' formale>Dottor WoldfoodCOme le è parso il signor Foster oggi?
Aletha [ingresso - stregaccoglienza] Solo un filo di vento accompagna i passi della vampira lungo il viale che porta all'ingresso del San Mungo, non un fiato emette nell'arrivare, non un sibilo, non un respiro anche. Che importava se chiunque l'avesse incrociata l'avrebbe scoperta come vampira, tutto il tempo trascorso come tale le era in fondo servito ad arrivare fino a lì. C'è ancora gente che attende il turno per farsi visitare nell'atrio quando ella entra, per poi sentire subito la voce stridula della medimaga col cappelino da infermiera strillare un "Il prosssimoooo paziente...prego!" apparentemente senza intenzione. Un sorriso, un passo nel vuoto chiudendo gli occhi e ricompare davanti alla medimaga corridente ma senza emettere alcun respiro simulato. Questa risponde senza alzare gli occhi "per le visite è necessario munirsi di magiktiket grazie di là...il proooo" ma la voce le si spegne quando alza la testa a guardare il volto dalla pelle trasparente e le vene azzurre in evidenza che le stà di fronte, contornato da due occhi accesi come di brace.

Phoenix [corridoio] Scuote il capo appena"Il signor Foster starebbe bene se solo non si ostinasse a fumare sigari cubani con più frequenza di quanto i suoi polmoni gli permettano di respirare.."la cartella guarda per un attimo, anche se non en alcun bisogno..ricorda tutto...ogni persona che incontra nella sua mente rimane indelebile, ha sempre avuto questa attitudine di memoria...si guarda intorno assicurandosi che ogni cosa sia al suo posto...ch viga il perfetto ordine che deve assolutamente caratterizzare un'ospedale.

Erik [Corridoio] Il volto mascherato del rossore non naturale,è fisso sul volto del fratello,mentre lo segue affiancato a lui con il passo ritmico e misurato.Le narici del suo naso aquilino si dilatato quando degli odori di infermiere che gironzolano per i corridoi gli passano accanto...e l'irrefrenabile voglia di sangue, puro, limpido.. gustoso, lo attira a commetere quell'atto dannato; e un bagliore rosso acceso scatta, fiammeggia nei di lui occhi...ma si spegne in un sol baleno, cercando di controllarsi,trattenere quell'impulso distogliendo così lo sguardo della gente che gli passa attorno. Le grandi mani, possenti, dalla pelle liscia e dura come il marmo sono infognate in tasca, ad eccezione della destra che regge la cartella.> E' stato scoperto dell'oppio, se non mi sbaglio, nei suoi polmoni. Razza di gente...perversa...Cosa dice Annabelle..a scuola tutto bene?
Aletha [ingresso] La prima reazione della vecchia strega e anche la più logica sarà un lungo, penetrante e latrante urlo che riecheggerà per i corridoi dell'intera struttura. Alcuni, dietro la vampira si gireranno a guardare impietriti, altri ancora più logicamente non faranno nemmeno questo ma si limiteranno a scappare correndo e urlando precipitandosi fuori dell'atrio colti dal più primordiale istinto di conservazione a qualunque pericolo: il panico. La vampira si limiterà a sorridere, sempre più acido e beffardo il ghigno, sempre più assente. Si sporgerà oltre la scrivania per constatare soltanto che la vecchia era semplicemente svenuta, caracollandosi giù dalla sedia. Uno sgardo all'intorno voltandosi basterà a lei per individuare il quadro di comando dell'elettricità. Un batter di ciglia, un gioco e due secondi dopo un passo soltanto la porterà innanzi ad esso. La difficoltà oggettiva consiste nel fatto che tutto il quadro è in gergo, fili e direttive niente si coglie come intuitivo e immediato. Al diavolo! La vampira fisserà per qualche secondo il vetro dietro il quale stavano i fili, tirerà indietro il destro caricando il pugno e senza un fiato lo sfonderà mandandolo in frantumi sul pavimento. Girerà leggermente le dite afferrando i fili e tirerà con tutte le proprie forze sradicandoli dalla sede, prodendo un fascio di scintille. Tutto l'edificio si ritroverà completamente al buio in un secondo o due.

Phoenix [corridoio] Non era abituato a camminare senza sentire il consueto ticchiettio del bastone sul terreno, scuote il capo...un altro stupido ordine di quella megera, diceva che il bastone lo ingobbiva quando era un oggetto che il padre gli aveva donato...il bastone dei Woldfood che ci si trasmetteva di padre in figlio"La madre degli idioti è sempre gravida a questo mondo..."scuote leggermente il capo, sembrava più giovane di 10 anni da quando la moglie l'aveva costretto a rasarsi completamente la barba e a farsi ricrescere i capelli con la magia..

Phoenix [corridoio] Non era abituato a camminare senza sentire il consueto ticchiettio del bastone sul terreno, scuote il capo...un altro stupido ordine di quella megera, diceva che il bastone lo ingobbiva quando era un oggetto che il padre gli aveva donato...il bastone dei Woldfood che ci si trasmetteva di padre in figlio"La madre degli idioti è sempre gravida a questo mondo..."scuote leggermente il capo, sembrava più giovane di 10 anni da quando la moglie l'aveva costretto a rasarsi completamente la barba e a farsi ricrescere i capelli con la magia..

Erik [Corridoio>atrio] All'improvviso un urlo giunge alle orecchie sue. Un' urlo acuto, stridulo..>C'è qualcosa che non quadraSbrigati PhoenixSbrigati
Aletha [ingresso - dietro muro] Nella fretta di agira aveva quasi dimenticato che nel mondo magico non si usa l'eletricità come in quello babbano, come quando le bastava sfondare una di quelle cose centralizzate per ridurre al buio un intero mercantile. Un sorriso di nuovo, quando il ricordo del suo tempo in mare ritorna prepotente ad affiorare, seguito subito dopo dalla consapevolezza d'essere stata cacciata. Si era quindi limitata a colpire una semplice uscita di riserva, nente altro che una porta. Un rumore improvviso, come di qualcosa che sbatte le fa alzare il mento ben tornito verso il corridoio al suo fianco sinistro. Avrà pure preso un'abbaglio ma il vetro che le strazia le carni della destra nell'uscire dall'angolo di frattura non è certo un'allucinazione. Il sangue comincia a strisciare dalle ferite epr poi gocciolare al suolo. Non essendo sicura di ciò che aveva sentito, si apposta spalle al muro contro la parete di rimpetto all'entrata del corridoio senza un fiato, cercando la concentrazione necessaria per evitare di farsi scoprire aspettando il suo uomo.

Phoenix [corridoio] Aspetta che Erik vada avanti...abbastanza per non vederlo, abbastanza per non vederlo...sussurra appena qualcosa mentre lo vede allontanarsi"Libertatum Mors..."le iridi divengono feline..sottili, un'aura nera lo circonda...ora i suoi sensi sono molti più fini e sente...vite...e anime morte...ghigna, si..ecco il disturbatore..lentamente ritorna normale procedendo ora a passo spedito verso la minaccia, svolazza dietro le spalle il manto del colore della notte.

Phoenix [corridoio] Aspetta che Erik vada avanti...abbastanza per non vederlo, abbastanza per non vederlo...sussurra appena qualcosa mentre lo vede allontanarsi"Libertatum Mors..."le iridi divengono feline..sottili, un'aura nera lo circonda...ora i suoi sensi sono molti più fini e sente...vite...e anime morte...ghigna, si..ecco il disturbatore..lentamente ritorna normale procedendo ora a passo spedito verso la minaccia, svolazza dietro le spalle il manto del colore della notte.

Erik [Corridoio>atrio] E mentre lo sguardo si era catapultato in avati, con un sorriso arcigno, burbero dato che il sire è venuta a trovarlo, si riporta indietro, dato che un terribile odore acre, forte,pesante di morte, simile al suo è giunto al naso aquilino che ora si dilata e restringe dallo scongerto. le Sopracciglia si piegano, i denti vengono mostrati,compresi quelli aguzzi, bianchi, dietro la bocca rossastra, ringhiando quasi all'erta>Chi sei?Tu non sei mio fratello..chi sei?
Aletha [ingresso corridoio] Una voce ora, una che conosce anche troppo bene, l'altro invece non parla ma in compenso sprigiona un'odore nauseabondo come di putrefazione. Si volterà ora pregando di essere abbstanza vicina al proprio figlio appena udito parlare a tono alto da poterlo mettere fuori combattimento. Uscirà allo scoperto giusto un secondo dopo aver udito le ultime parole del vampiro. Un secondo le occorre epr individuarlo e portarsi in velocità dietro le di lui spalle. La destra ancora insanguinata alzerà veloce per portarla alle spalle e caricare il destro nuovamente, per poi andarlo ad abbattere sulla nuca del figlio di striscio con tutta la forza.

Phoenix [corridoio] Ghigna verso Erik, un sorriso quasi aggrazziato che piega verso l'alto gli angoli della bocca"é molto semplice io..."si ferma incrociando le braccia, il capo china di poco verso la spalla destra"Signorina Sommerset, sempre in giro per i corridoio senza autorizzazione".

Erik [Corridoio|end] Improvvisamente uno scatto d'aria smuove i suoi capelli. Solo il tempo per ruotarsi verso aletha, appena arrivata, che vede un destro arrivargli alla nuca..un colpo fortissimo, tanto che nulla puo' verso colei che lo ha generato, neanche il tempo di sospirare o scansare il colpo che i sensi lo abbandonato...e tutto si rabbuia.

Aletha [corridoio] Gli occhi ancora accesi come braci ardenti fissano l'uomo innanzi a lei, ne sentiva ancora il puzzo girare per l'aria. Non le interessa ciò che dice o non dice, ciò che sembra. Un passo di lato farà per scansare il corpo svenuto del figlio di cui aveva sentito solo il movere. E poi nulla, tutti i suoi sensi andranno a concentrarsi su phoenix mentre il ghigno dei propri denti aprirà le di le rosse labbra. Scompare alla vista in velocità comparendo un secondo dopo lle spalle dell'animago afferrandolo saldamente per le spalle. Affonderà i denti nel candore del collo, cercando di eprdere il minor tempo possibile, nel collo di colui che le aveva inflitto l'Elicio tanto tempo prima.

Phoenix [corridoio] Non si ribella...infondo sentiva che era ciò che "lei" voleva....inizialmente si lacerà succhiare il sangue, poco però..indi si allontanerà scostandola da sè"Uno stupidissimo gesto...signorina Sommerset..."ghignerà mentre le iridi diveranno feline..gialle, fredde ed il corpo verrà avvolto dalla consueta nera aura fredda..

Aletha [corridoio] Pochi secondi di sangue, sufficiente però a prendere il veleno contenuto dalla razza animago, coloro che riuscivano a stringere un patto col proprio lato bestiale. In un secondo però nel dominio nella polvere riesce a scorgere un frammento di immagine, qualcosa che appartiene al passato conservato nei recessi della persona che aveva morso. Non sufficiente però il tempo a lasciarle organizzare il pensiero. Quello che a lui pare una scrollata a lei arriverà come una folata di uragano a scaraventarla contro la parete alla di lei destra. A terra e semincosciente subito il veleno comincia a circolare producendo il mutare di tutti i suoi sensi. Fisserà l'animago con occhi resi vitrei dal dominio che ancora le vortica frettoloso nella mente. Due parole sussurra cantilenandole mentre la visione ingloba tutto il di lei vissuto comprese le atrocità commesse in esilio.

Phoenix [corridoio] Ritorna normale..lentamente, quindi la bacchetta estrae"Sectusempra.."sussurra, Jean stava arrivando in quel momento preoccupata dalle urla"...portala in una camera...quando sarà totalmente dissanguata attaccagli tre flebo di sangue..."detto questo si volta e si dirige verso il suo ufficio..se morirà sarà soltanto perchè non è abbastanza attaccata alla vita.
03/02/2009 23:35

II° Parte - Vampirizzazione e fuga dal San Mungo
Aletha [ala degenze] Nessuna luce traspare, niente che indichi un'ora precisa della giornata. Nessun rumore, solo il persistente sbattere di qualcosa, sordo tonfo ritmico che si ripete ogni istante. Colei che è distesa sul lettino lo percepisce vago, distante ma acuto come il martellare di un tamburo senza risonanza. Un morto non sogna, un morto non dorme, lei semplicemnte giace con la testa mezza voltata sul cuscino, gli occhi stranamente chiusi come se veramente dormisse. Una presenza entra nella stanza, una donna poichè solo essa può emanare un tale terribile odore. Va dritta e precisa alla sponda del letto per assicurare qualcosa su un piedistallo che cigola immediatamente. La vampira muove leggermente la testa emettendo solo un gemito di protesta, come il suono le avesse perforato un timpano. La donna in silenzio ora si abbassa, e la vampira sente un dolore appena accennato al braccio che le viene voltato. Non capisce cosa fa la donna ma il battere del qualcosa continua senza sosta.

Logan [-> Esterno Ospedale] «Il vampiro è diretto all'ospedale probabilmente per trovare qualcuno. La notte ormai non lo turba più da un po e la persona che va a trovare a quell'ora della sera di sicuro non dorme. Cammina lentamente guardandosi intorno. Gli occhi azzurri saettano da una parte all'altra mentre cerca di scovare qualche nuova preda per lui questa sera. Magari anche prima di entrare nell'ospedale o di portare qualche buon pasto alla “madre”. Le mani sono nelle tasche dei pantaloni. I capelli si muovono appena al vento. Indossa una maglia a maniche corte nera e un paio di pantaloni neri, e chi lo vede in quel buio vestito così? In pochi probabilmente. Respira a fondo cercando così una preda, cercando un profumo particolare, il profumo del sangue di cui in quel momento ha anche bisogno.»

Mark [???--->ospedale san mungo] il tempo non era dei migliori...le nuvole coprivano ogni singola stella, dando senso di oppressione alle persone..ma anche senso di protezione..il ragazzo avanza a passo lento e deciso come suo solito. Era una settimana che si curava...a detta dei medici era caduto.. ma non i ricordi non aiutavano il giovane a ripercorrere l'avvenuto...una fitta nebbia oscurava ogni immagine presente nella dilui mente, quasi celando ogni singolo pensiero, opera o azione..le verdi iridi vanno a guardarsi attorno..pochissime persone a quell'ora viaggiavano nel mondo magico. Jeans blu scuri e maglione bianco coperto da un cappotto nero fino al ginocchio era ciò che potevano vedere i presenti..mentre i capelli come sempre spettinati mostravano il carattere libero del giovane...eccolo quasi giunto all'ingresso dell'edificio..

Aletha [ala degenze - pian terreno] La donna strappa leggermente per estrarre la protezione della farfalla e fissarla al braccio della vampira con una specie di legaccio. Un leggero rantolo proviene dalla di lei gola, come chi fatica a parlare ma vorrebbe. Uno sforzo e risce faticosamente ad aprire gli occhi, la donna che riusciva a vedere non era che un'ombra stagliata contro una luce artificiale lontana. Un sorriso e una risatina farà ora questa prima di alzare la propria bacchetta e castare "Lumus" e dare una paravenza di luce alla stanza. L'ennesimo gemito strozzato verrà dalle labbra della vampira. Il letto su cui stà a chi entra apparirà come un'unica macchia rossa, completamente zuppo di sangue, come pure i vestiti, le coperte e i di lei capelli. "Maledettaaaaaaaaa!!!" griderà la vampira completamente costretta sul lettino abbastanza forte da riecheggiare per tutta l'ala di degenze. L'infermiera se ne andrà senza un fiato voltando sulla porta.

Logan [Esterno Ospedale] «Un odore di sangue umano ora ben distinto. Respira ancora a fondo con gli occhi chiusi. E mentre ora li riapre lo sguardo scatta verso l'ingresso vedendo una probabile preda. Un sorriso increspa le labbra mentre ora aumenta il passo, sempre a velocità umana.» Salve. «Saluta dopo essere arrivato a pochi passi dal giovane uomo. Un sorriso verso di lui mentre ora lo guarda e ora utilizzerà la sua capacità di ammaliare i normali esseri umani per farli cadere nella sua trappola. Per cibarsi di loro in modo che poi non ricordino il suo volto.» Ha un qualche programma specifico per entrare qui? Se no posso farle vedere una cosa molto interessante. «Ancora sorride verso l'uomo continuando ad utilizzare la capace di ammaliarlo per attirarlo dentro la sua trappola e convincerlo a fare ciò che lui vuole.»

Mark [esterno ospedale san mungo] il ragazzo continua a guardarsi attorno. la mancina va verso il pomo, per permettere l'ingresso del giovane... ma non sempre le azioni vengon svolte con la velocità dovuta...risponde il giovane voltandosi verso il nuovo interlocutore..termina per poi spostare le iridi verso il mago...una strana voglia di seguire il giovane...continua ora abbozzando un sorriso..non lo faceva spesso ma il giovane gli stimolava fiducia...le verdi iridi si fermano in quelle del ragazzo..chiede senza neanche dar peso alle proprie parole..quasi la domanda fosse più per educazione che per interesse...cosi inarcando il sopracciglio sinistro attende il proseguire dell'azione..

Aletha [ala degenze] La luce permane purtroppo, debole si ma debole è anche chi vi viene sottoposto. Lo sforzo di parlare è già insormontabile per la vampira, urlare le procura niente altro che dolore. "Phoeeeeenixxxx! Maledettooo....Phoenixxxxx!" urlerà di continuo cercando disperatamente di muovere il lettino senza successo.

Logan [Esterno Ospedale] «Lo sguardo permane sul volto del giovane continuando a guardarlo e continuando ad usare quella sua capacità mantenendosi concentrato. Non muove un muscolo nemmeno quando le strilla di Aletha giungono al suo orecchio. Probabilmente l'uomo non sentirà quegli strilli, o forse si.. ma l'importante è che li senta lui. Mantiene lo sguardo su di lui e porta il sangue alla mano destra.» Perfetto. «Una volta richiamato il sangue che ha in corpo alla mano essa sarà di un colorito più roseo rispetto al resto del corpo, ma al buio non si potrà notare molto la differenza anche perchè ora chiama il sangue anche sul volto.» Logan. «Dice verso di lui stringendogli ora piano la mano per evitare di rompergli le ossa, gli serve vivo.» Allora mi segua. «Dice con un sorriso entrando finalmente nell'ospedale dirigendosi verso la stanza di Aletha.»

Mark [esterno ospedale san mungo--->interno] nel viso del giovane mago torna per qualche secondo quell'espressione che tanto caratterizzava il dilui carattere..mistero..mistero che celava il dilui passato tanto quanto il suo futuro...le verdi iridi permangono sicure di se in quelle di colui che si è presentato come Logan...qualcosa arriva al dilui udito, ma non ci fa caso..era troppo preso a guardare il giovane..non riusciva a stacargli gli occhi di dosso. Non per attrazione o cosa.. era una curiosità che gli scoppiava in petto..quasi tramortendolo..sembrava pendere dalle dilui labbra..ma allo stesso tempo rimaneva serio celando ogni singolo pensiero...termina chinando lievemente la testa in segno di rispetto..i suoi genitori furono molto rigidi in questo..o almeno per quello che si ricordava...la camminata permane sicura e lenta come sempre...tanto che a volte rimaneva indietro al giovane appena conosciuto..fortuna che le leve del purosangue eran abbastanza lunge..tanto da fargli recuperare terreno..cosi segue il giovane passo dopo passo senza ne fare una domanda ne rivolgergli parola..

Aletha [ala degenze - pian terreno] La testa getta all'indietro, incapace di muoversi più di tanto, la bacchetta era nascosta in una piega finta della gonna che faceva da tasca ma così non ci sarebbe mai potuta arrivare. Stupida infermiera, maledetta continuerà a ripetersi digrignando i denti e lasciando che la luce cominci a ustionarle il viso già reso completamente rosso e opaco da sangue trasudato al posto di quello che in un vivo sarebbe stata solo acqua.

Logan [Esterno Ospedale] «Ancora sorride verso di lui entrando nell'ospedale, la sua presenza la sente dietro di lui, il suo odore, il rumore dei suoi passi. Si avvicina alla camera di Aletha.» E voi vi chiamate? «Domanda voltandosi ora verso l'uomo che presto sarà un suo pasto o chissà cos'altro, peccato che lui non sospetti di nulla. Apre ora la porta della stanza di Aletha presentandosi al suo interno.» Buonasera.. «Saluta guardando il sangue della vampira su tutto il lettino. Entra nella stanza lasciando la porta aperta per far entrare Mark, poi la chiuderà e la bloccherà con il suo stesso corpo probabilmente.»

Mark [ospedale, degenza aletha] il giovane fa il suo ingresso nella stanza senza dar molto peso alla giovane sul letto..era ancora preso dal giovane, cercava di capire cosa stesse realmente facendo, anche se mentalmente non ne riusciva a distinguere effettivamente le azioni per quello che erano..anche il solo entrare nella stanza sembrava una missione risolta in grande stile per il giovane appena conosciuto..qualche istante per poi riuscire a distogliere lo sguardo e spostare le vrdi iridi sul lettino...la luce era debole non fortissima..ma le verdi iridi comunque ne eran infastidite...si avvicina a passo lento alla donna, per poi tornare di tanto in tanto sul giovane che ora era posto sulla porta..nell'incedere farfuglia la propria presentazione...mentre le pupille si allargano maggiormente per sopperire alla fioca luminosità del loco...sangue..ecco cosa vede sulla donna...sul lettino...sangue ovunque...farfuglia... ma la curiosità indotta dal giovane alle sue spalle era superiore alla paura provata al momento...farfuglia altre parole ora rimanendo impietrito..era tanto spaventosa quanto bella quella visione... creava timore e riverenza..passione e dolore... non riusciva più a dare un senso alle emozioni..forse pilotate dallo charme..o forse dalla propria idiozia...

Aletha [ala degenze] Faticava a guardare innanzi, la poca luce che irradia dall'incanto è infatti sufficiente a illuminare la stanza ma terribilmente dolorosa agli occhi della vampira. Due forse, a giudicare dal rumore entrano, si due ne era quasi del tutto certa, il problema era chi era appena entrato. Cercherà di aprire gli occhi per vedere i volti dei due ipotetici che erano entrati ma le riculterà quasi impossibile. "Spegn.....spegnete...spegnete!" comincerà a farfugliare con un tono leggermente supplichevole, velato sembra dall'antica concezione di essere ancora in fondo donna.

Logan [Ospedale | Stanza Aletha] Mark... «Mormora ora richiudendo la porta, le urla del giovane potrebbero suscitare l'interesse dei medici, meglio evitare. Sempre ammesso che urli. La porta si chiude con un tonfo secco quasi inquietante, quell'uomo è in stanza con due vampiri anche se una ridotta maluccio. Continua a concentrarsi sulla sua abilità di ammaliare i normali esseri umani evitando così di fargli venire voglia di fuggire dalla stanza, cosa che forse risulterà difficile. Estrae ora lentamente la bacchetta visualizzando la luce che ai suoi occhi da anche fastidio. Lui abituato a guardare sempre nel buio. Si concentra puntando la bacchetta contro la fonte di luce.» Nox. «Dice poi con assoluta calma e rimane concentrato sull'incanto fino a che la luce non si è spenta.» Meglio? «Domanda ad Aletha sdraiata sul letto.»

Mark [ospedale, degenza aletha] le verdi iridi saettano dal mago alla donna ad una velocità impressionante..non capiva...o non voleva capire...era attratto dalla donna impotente sul letto.. voleva chiedere...fare domande.. ma non una parola fuoriusciva dalle labbra serrate dal mago...già di suo aveva una bassa circolazione in corpo..ma in quel momento era pallidissimo..vuoi per la paura vuoi per la temperatura...Scruta ancora qualche secondo la donna fino poi cadere nel buio più totale...o quasi..dalla finestra la luce lunare permetteva di percepire almeno le sagome dei presenti...le verdi iridi tornano a sovrastare le pupille nere, brillando sotto l'effetto della luce rispecchiata in esse...quasi ne rubassero l'essenza per poi rifletterla verso gli altri...il cappotto ancora indossato.. non si era tolto nulla...neanche la bacchetta era fuoriuscita... nella dilui mente rimbombava con tono torvo le suppliche della donna...quasi rimbalzassero da un orecchio all'altro creando agitazione nel giovane...come poteva tanto...con una sola parola...strana la sensazione...lo sguardo torvo verso il giovane mago...ma non ancora una parola fuoriesce...

Aletha [ala degenze] Di colpo finalmente laluce si spegne, volterà di scatto la testa fissando colui o colei che l'aveva spenta ad occhi aperti, il loro conolore apparirà ora ad entrambi i presenti come rosso rubino, sanguigno quasi ma brillanti di una strana luce sinistra. "Siiii!" sibilerà verso il ragazzo che inavvertitamente le era venuto vicino "ci rincontriamo....figlio!" dirà sorridendo con un ghigno a metà tra il malizioso e il complice. Non gli darà il tempo necessario di capire, non ce n'era in fondo, la sinistra vicina al giovane Logan ne afferrerà repentina in un sol gesto il braccio destro salda presa sul di lui polso. Per un secondo le iridi della vampira brilleranno come riflettendo una luce esterna appena filtrata di un dorato bagliore. Nella mente del giovane vampiro compariranno le sequenze di pensieri che la mente della donna a lui trasmetterà....non voglio vivere in un mondo in cui tu non ci sei....(phoenix si volta e scompare dopo aver lanciato a lei il sectumsempra)....chi ti ha condoto quì?...(erik farà cenno di rispondere ma Logan non lo potrà sentire)....(aletha di spalle che morde qualcuno come ripiegato su se stesso per poi mordere il proprio polso e farne bere il sangue sprizzante a logan che è colui che stà tra le di lei braccia raggomitolato)....la realtà ritorna per tutti e tre i presenti mentre ancora Aletha fissa Logan come se gli avesse dato una scossa. "E ora fallo!" dirà accennando con un movimento della testa a Mark nell'angolo, spaurito come un pulcino, solo con due immortali "concedigli la vita eterna e la tua stirpe avrà il suo inizio!" terminerà la donna riposando la testa sul cuscino.

Logan [Ospedale | Stanza Aletha] «Tenendo sempre sotto controllo Mark si avvicina ad Aletha e velocemente lei gli prende il polso.» Madre.. «La saluta semplicemente così senza avere il tempo di dire altro, nella sua mente si susseguono vari immagini. Un uomo che non conosce che lancia un sectusempra contro aletha, e ora si spiega il suo stato. Erik che cerca di dire qualcosa poi la sua stessa vampirizzazione. A quella visione sgrana appena gli occhi, si è dimenticato di quella serata, o almeno così ha voluto. Ritorna ora con la mente alla realtà e alle parole della vampira lo sguardo scatta su mark. Sarebbe stato il suo pasto, ma questa è una novità decisamente migliore. Tenta di ricordare lìultimo ricordo di Aletha che gli ha mostrato. E quindi ora fa qualche passo verso Mark sempre tenendolo sotto controllo della sua capacità. Tenendo la sua mente, la mente di Mark, sotto il controllo della sua.»

Mark [ospedale, degenza aletha] il ragazzo rimane fermo..cerca di non capire cosa stesse succedendo...anche se oramai la cosa era chiara..la donna chiedeva di spegnere la luce...il buio..il sangue...non ci voleva molto ad arrivare alla conclusione...le verdi iridi si spostano dalla ragazza innoqua sul letto al ragazzo..ma non poteva muoversi...no..non voleva..ancora peggio..qualcosa violava il dilui pensiero... qulcosa di superiore..non comprensibile...le iridi vanno alla finestra quasi volessero fuggire da quella realtà...e forse solo loro potevano.,..cosi inerme come foglia trasportata dal vento d'autunno cade a terra senza porre la minima resistenza, il mago attende ciò che oramai è inevitabile...lo sguardo greve sulla donna non si sposta..colmo di ira..odio..rabbia di non poter reagire...

Aletha [ala degenze] Sollevata, il figlio sembra capire il di lei pensiero, l'osserva per qualche istante con lo stesso sguardo che una madre avrebbe riservato al figlio che faceva bene i compiti, orgoglioso. Mentre torna a posarsi indugia sulla figura del prigioniero, quando egli cade non le sfugge il lampo di puro odio che scorge dietro alla di lui espressione e per tutte risposta anche se le costa fatica ella riderà senza contenersi per poi farfugliare "Non odiare chi ti privilegia della vita eterna....anche se dannata..." terminerà nella risata cristallina in cui era iniziata.

Logan [Ospedale | Stanza Aletha] «Non aggiunge altre parole, ci pensa già aletha, lui ora si avvicina fino a chinarsi su di un ginocchio, l'altro rimane sollevato. Una mano si posa sulla spalla dell'uomo non con tatto delicato, decisamente. Un sorriso sul suo volto.» La vita eterna non è poi così male, fidati. «Sussurra mentre si avvicina piano al suo collo e lentamente, come se avesse tutto il tempo del mondo, forse per far gustare di più il terrore nell'animo dell'uomo. Una volta vicino apre la bocca e i canini spuntano ora più lunghi di come ce li aveva in precedenze quando ancora era solo un neonato. Posa i denti sulla fragile pelle del giovane umano, anche se ancora per poco. L'immagine che Aletha gli ha riferito ce l'ha ben presente e farà così come lei gli ha mostrato. Infila ora i denti dentro la pelle di Mark godendosi quel momento di puro piacere per il sangue che copioso esce dalla ferita e si instaura nel corpo del vampiro. Si stacca poco dopo, appena sente il cuore di lui rallentare dal normale battito cardiaco. Subito dopo si va a mordere la propria pelle, il proprio morso facendo così sgorgare il sangue non suo, ma bevuto da altri, da esso.» Forza bevi questo! A meno che tu non voglio morire, è chiaro. «Dice aggiungendo subito dopo le ultime parole e così avvicina il polso all'uomo.»

Mark [ospedale, degenza aletha] il giovane sente ill sangue fluire..lo perde lentamente..lasciandolo piu pallido che mai...sente il ridere della donna...sibila senza aggiungere molto... solo rimanere fermo immobile...la risata della vampira continua come eco..ma non una smorfia nel dilui volto a conferir piacere all'ego della donna...ora sente l'uomo prendergli il viso...e sussurrargli altro sulla vita eterna...ma il suo non era odio verso ciò che accadeva...ma odio verso il non voler ribellarsi..contro se stesso e contro qualsiasi cosa lo circondasse... non una smorfia quando i canini affondano nel collo pulito del giovane...anzi...un piccolo sorriso nel dilui volto...lo strazio stava per finire...all'invito del giovane poi porta le labbra nel punto in cui sgorgava sangue...ed ecco bere..riprendersi ciò che era anche suo..il suo sangue...per poi inginocchiarsi quasi senza riuscire piu a star alzato..

Aletha [ala degenze] Osserverà la scena in silenzio, senza dire una parola. Era cosa rara e strana assistere al bacio della morte fra due vampiri di sesso maschili, ancora più strano era assistere al dono o come lo chiamavano i canadesi al battesimo di sangue. Per un secondo i di lei pensieri indugieranno ancora, sempre sulla stessa persona lasciata sola a morire a leghe e leghe di distanza da lì. "George!" dirà sospirando a voce bassissima appena percettibile. Scoterà il capo come a voler cacciare il pensiero. Forse che la situazione le aveva ridato parzialmente le forze o forse semplicemente il sangue infetto era finalmente uscito da di lei corpo e sostituito da quello buono. Una botta cerca di dare alle sicure del lettino, quasto semplicemente vibra e si muove ma nulla si scioglie.

Logan [Ospedale | Stanza Aletha] «Una volta compiuto l'atto sorride alzandosi in piedi e prendendo Mark con una mano per un pezzo della sua maglia intento a portarlo via verso il cimitero. Poi lo lascia cadere a terra sentendo i tentativi di Aletha di sciogliersi da quella congiura.» Ti porto al cimitero, molto meglio di qui direi. «Dice guardando colei che lo ha trasformato in ciò che è ora, colei che gli ha insegnato tutto quello che sa fino a quella sera gli ha insegnato ancora qualcosa. Scioglie quindi le corde che tengono la vampira al vampira.» Cammini da sola? «Domanda alzando un sopracciglio, forse retorico dimenticandosi momentaneamente di Mark.»

Logan [Ospedale | Stanza Aletha] «Annuisce al dire di Aletha vedendo che riesce a camminare. Annuisce ancora per poi dirigersi verso la porta e aprirla, guarda fuori e poi si avvicina a Mark prendendolo dall'altra parte del suo corpo.» Ok andiamo! «Dice iniziando così a correre a velocità verso l'esterno del locale, roba che in pochi secondi saranno al cimitero.»

Mark [ospedale, degenza aletha] il ragazzo si lascia trascinare dal vampiro..oramai rimane in sua balia...non capisce cosa fare o no..solo viene trascinato dalla forza del vampiro..
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